g-audio magno! una g-alleria di immagini e parole

mercoledì 4 maggio 2016

diSperanza



ormai qualche settimana fa scarabocchiavo questa perplessa disegnatrice di se stessa.
la speranza, si dice, è l'ultima a morire
sarà

oggi, guarda caso, all'ultima ora abbiamo letto
del "vaso di Pandora", però nel nostro libro la Speranza
non viene menzionata...
non è la speranza che rimane impigliata all'orlo del vaso
quando tutti i mali ne escono?
ma oggi all'ultima ora no: di lei nessuna traccia

e così ho concluso la mattinata
senza Speranza.

e dire che
nonostante fossi entrata in prima urlando,
forse portandomi appresso la tensione della terza
così come succede a casa, quando urlo a destra e a manca
perché c'è qualcosa che mi è rimasto attaccato addosso,

e dire che tutto poi
tra un Narciso e un Prometeo, un'aquila divoratrice di fegati,
altre vendette divine e qualche amore infelice, come spesso capita in letteratura,

e dire che tutto poi si era concluso
con il suono della campana
nel migliore dei modi,
nel migliore dei modi possibili...

perché, allora, sono ancora qui a riflettere su quella casuale mancanza
all'ultima ora?

poi per fortuna leggo il titolo che ho scritto
con il consueto vezzo di non lasciare spazi tra le parole
lo leggo con nuovi occhi, gli occhi di chi si sta smarrendo e trova un appiglio
"diSperanza"
e mi rincuoro

è "disperanza", quindi, quella che sento
non disperazione né, tantomeno,  mancanza di speranza,
solo disperanza, passerà,
nonostante le incomprensioni, i conflitti, i dispetti, le ripicche,
le vendette divine e qualche amore infelice, come spesso capita in letteratura
e nella vita reale

passerà
ma la speranza resterà

venerdì 2 ottobre 2015

impariamoAsospirare



"verso l'infinito e oltre!"

finito / in-finito
(entrambe grandi parole)
parole di viaggio

e proprio da un viaggio (lungo lungo lungo) approdo
oggi definitivamente

a giorni spedisco
numero 25 tavole
verso la Grecia

una storia di pirati salpa e prende il largo

un anno e mezzo di lavoro:
matita, colori, carta vetrata...
finito

adesso si rivà.
Sempre emozionante finire.
Sempre emozionante ripartire.

Con un po' di smarrimento, perché lo stesso porto,
a distanza di un anno e mezzo, sembra comunque diverso,
diversamente illuminato, diversamente abitato, diversamente arredato...

E tanto uguale non lo sono nemmeno io.
Sto imparando a sospirare,
a tre tempi, dalla pancia.

venerdì 31 luglio 2015

finished





:-)

male male molto male
pare abbia fissato l'ultima tavola
adesso soffro di insonnia e sono le 4 del mattino
e scrivo queste righe

bene bene molto bene
sono soddisfatta del tutto?
non so, devo ancora fare il punto

questo libro ha comportato sacrifici a me
e alla mia famiglia,
solo l'ultimo:
ho passato tutto ieri a bisticciare con mia figlia
per potere finire, perché lei pretendeva la mia attenzione
mentre ero in grado di dedicarla solo al disegno...
dieci ore di battibecchi, di ricatti, di contrattazioni e compromessi
(e mia figlia ha quattro anni e mezzo)


però lei, mentre disegnavo,
ha realizzato una mappa,
o una Nappa, come è solita dire




lei ci ha messo la X
io dovrò metterci il tesoro...
la mappa è per il babbo

ci siamo anche noi
io sono quella con la faccia viola e gli occhi viola e la bocca viola

è così che ci si riduce alla fine di un libro
viola e volanti

lunedì 13 luglio 2015

unNuovoNome




è nato Nicola
i suoi amici lo chiamano "giggino"
così diventa un super eroe

nomen omen

perché Nicola significa 
"vincitore del popolo"
nike = vittoria
laos/leos = popolo*

un super eroe, appunto!
con una squadra di compagni pupazzi

sono contenta ed emozionata
perché sono ancora capace di disegnare...
la mano è calda di nuovo:
ora al lavoro!!!!!

*in questa versione infatti avevo scritto "laos",
ma nella versione consegnata ho preferito "leos"
(un vezzo dell'ultimo minuto)

giovedì 30 aprile 2015

siamoQuelloCheMangiamo



Chissà perché se devo fare l'esempio di un
predicato nominale
me ne esco con "io sono grassa"
a volte anche antipatica, certo,
di sicuro non spenderei un nome del predicato
dotato di una qualche positività per l'io soggetto...

e guarda caso la mia forma fisica peggiora di giorno in giorno
di pari passo
con la circonferenza del girovita, girofianchi, girotutto...

poi un giorno mi metto in testa di affrontare la pubblicità
e chiedo loro - ai miei ragazzi e sottolineo miei -
di inventare una pubblicità progresso

tra cani e rifiuti abbandonati
qualche buon consiglio sparso
e dopo un cortometraggio degno di un Oscar
arriva una bellissima idea

"siamo quello che mangiamo"
recita lo slogan e la S è il collo sinuoso del fenicottero...
"ho messo il fenicottero", spiega l'autrice
"perché mangiando gamberetti di colore rosa
assume un colore rosa pure lui"

meraviglioso
perché io ancora non lo sapevo?

meraviglioso
la realizzazione non rendeva giustizia al concept
e allora ho pensato a questo

ci tenevo ad esternarlo




domenica 23 novembre 2014

diCompleanni



auguri Presidente!
un biglietto ispirato alla "giocata del giovedì"
che tante tante soddisfazioni
(ed emozioni)
ci sta regalando

grazie
e grazie al prof. Savalas

venerdì 21 novembre 2014

socialNarrazioneApiùMani


un giorno in un post di facebook

io:
ho perso il cellulare. ieri notte. scarico e spento. la casa l'ha ingoiato. la mia memoria fallata riesce a risalire fino ad un gesto frustrato dal buio e dall'assenza di caricatore accanto al comodino, poi si perde. ho ripercorso i miei (presunti) passi più volte, ma la logica è sconfitta dal caos esterno-interno. ero stanca. anche la casa lo è. riordinando forse lo ritroverei, sotto un mucchio di panni o di fogli o di giochi o di gatti di polvere. riordinando tutta la casa. riordinando.
forse uscirò per comprarne un altro.

autore2:
Segui la parabola della frustrazione. Oppure ristancati e rifrustrati allo stesso identico modo, ma con in mano una freccia rossa lampeggiante. Ripetendo lo stesso gesto, la freccia cadrà esattamente dove sta il cellulare. Attenta a non romperlo però!

io:
grazie! ora cerco la freccia rossa lampeggiante. da qualche parte in casa dovrei averla. ma sta sotto a qualcos'altro... invisibile...

autore3:
Perdi qualcos'altro, tipo tua figlia. Quando ti metterai a cercarla non la troverai, ma troverai il cellulare.

io:
che idea meravigliosa! risolverebbe molteplici problemi. come si dice: prender due piccioni con una fava. poi però non devo perdere altro, altrimenti ritrovo mia figlia! (accidenti sto invecchiando: mi sto facendo un sacco di scrupoli a spingere il tasto invio. la maternità rammollisce!)

lo stesso giorno, qualche minuto dopo, in un altro post
autore3:
Sono a casa da solo!
Concentrato sullo schermo del pc, sto lavorando.
I miei gatti sono entrambi sulla poltrona, dormono abbracciati.
No correggo dormivano abbracciati, ora fissano un punto sul soffitto.
No correggo fissavano un punto sul soffitto, ora emettono un miagolio tremante.
No correggo emettevano un miagolio tremante, ora sono fuggiti entrambi sotto al letto.
Sono davvero a casa da solo?

autore4:
mai.

io:
insidious
poltergeist
shining
amtyville horror (stai solo per entrare nella letteratura!)
addio
forse là dove andrai c'è il mio cellulare
chiama quando arrivi!

the end


non so perché ho voluto riportare queste righe

fermarle come insetti nell'ambra prima
che lo scorrere della cronologia le disperdesse,
come tante altre conversazioni prima di esse

forse perché sto riflettendo sulla narrazione, sulla narrativa, sulla narratologia,
o solo perché sto riflettendo...
e mi piace notare che le storie si possono nascondere ovunque
perché siamo fatti di storie (per quanto minime, domestiche, individuali)
e che facciamo storie (per quanto frammentate in post, chat, post it, agende, mail...)
e che più storie, quasi con volontà propria, possono decidere di intrecciarsi,
e di diventare una: quasi un racconto a più mani

surreale
umoristico
fantascientifico
horror
?

che importa, basta che qualcuno abbia la pazienza di fare
copia-incolla
e nasce da sé...

tutti i racconti sono già scritti,
dobbiamo solo notarli,
e copiaincollarli...

the end


domenica 16 novembre 2014

terapiaIntensiva


disegnare fa bene

oggi io e la bimba abbiamo disegnato insieme
io: acrilico
lei: tempere

io: mio tavolo inclinato
lei: suo tavolino ikea

papà: videogame

allo stereo: la sirenetta inceppata sulle note finali
(lo stereo sta tirando le cuoia, pace all'anima sua)

una bella domenica
pomeriggio

ora: fissativo acrilico impesta l'aria
la sirenetta simula musica sperimentale d'avanguardia

tutto sommato
la vita è bella

mercoledì 12 novembre 2014

hoAppenaVersatoIlTèNelLavandino


oggi va così
la giornata nasce storta,
come ogni giorno alle 5...

sbadiglio
in bagno si fulmina la lampadina,
all'accensione,
in puro stile horror
bzz
mi lavo al buio
(riflessivo)
mi trucco gli occhi al buio
(riflessivo apparente)
mi lamento
(intransitivo pronominale)

faccio colazione
programmo la lezione
correggo i compiti per casa (che desolazione?
solo per amore di rima)

poi vado a scuola
macino tre ore
assegno due nove e un otto e mezzo,
allaccio due scarpe da tennis
(non so dire quale di queste azioni mi
abbia dato più soddisfazione)
e poi

la tragedia

ho la mania di approfondire
anziché lasciar perdere
e così rispondo ad una provocazione
    me la sono cercata
e mi si stampa in faccia:

"la prof dell'anno scorso non torna più?"
no, certo, è in pensione, lo sapete...
   ignorali, ignorali, lo sai....
è la stessa studentessa che ti ha detto, un mesetto fa,
non me lo ricordo nemmeno più, qualcosa di estremamente
offensivo
cosa mi aveva detto?
se ci penso forse mi torna in mente...*

poi hermione granger prende la parola
    tu gliel'hai data, folle!
e dice:
"non so cos'era, ma l'altra prof, qualsiasi cosa dicesse,
la ascoltavamo incantati"

al che mi sono fulminata
    bzz
suona la campana
ok ragazzi, buon giorno, ora vado a suicidarmi...

"che caldo"
ha esclamato la mia adorata cenerentola
in scarpe da tennis
eh già
era diventato così caldo che mi sudavano gli occhi

e così dieci minuti fa ho versato il tè nel lavandino

la tazza nemmeno l'avevo tirata fuori, ora che ci penso,
ho guardato il filtro di bambù pieno di foglie e fiori
ho ascoltato il gorgoglio giù per lo scarico e ho pensato

niente ho pensato: ho riso
per non piangere

tanto non ne avrei sentito il sapore

* ps
ecco mi sono ricordata la cattiveria,
come avevo fatto a rimuoverla?,
"prof, lei ha solo una figlia?"
"eh, sì, ormai sì, come faccio, per farne un'altra
   perché non tengo la bocca chiusa, son peggio di loro
dovrei lasciarvi"
"magari"
sentenzia lei, sempre lei,
denotando comunque uno spirito sfrontato
che prima o poi vorrei vedere nei temi

domenica 12 ottobre 2014

40milaAuguri



festa a sorpresa

40 anni
e in 4 e 4 = 8 biglietto fatto

mezz'ora tra regalo e doccia
e torta e via
una passata di phon per asciugare l'acrilico
e... sorpresa!


certo
manca la piega del sorriso
e lo sguardo non è brillante quanto il suo

ma il rosso è potente
e il nero altrettanto

basta dichiarare e sottolineare ed enfatizzare
quello che NON è
quello che NON sono
quello che NON so

questo è
e mi piace

giovedì 2 ottobre 2014

twoDragons



nel lontano 13 settembre scorso
ebbimo (arc.) la fortuna e il piacere di partecipare
al Wedding of Thrones
matrimonio di amici a dir poco eccezionale

il tema delle nozze:
Games of Thrones
naturalmente.
e così
in un castello medievale arroccato sulla collina
un centinaio di dame e cavalieri
banchettarono sontuosamente
deliziati da saltimbanchi e giocolieri

nella mia trasferta ad Apricale
avevo progettato questo come dono per gli sposi
(lavoro a 4 mani cui accennavo qui)
lo sfondo infatti è una stampa giapponese
di Mara
che stava perfezionando proprio in quei giorni,
mentre
i due dragoni danzanti sono un collage
- rifinito con acrilico e grafite -
da me medesima applicato sulla via lattea...

ho scordato di fotografare il lavoro
prima di impacchettarlo
perciò la foto
l'ho chiesta agli sposi quando il quadro aveva già trovato
posto a casa loro...

ora scovate l'intruso

domenica 7 settembre 2014

Apricanimali



Ecco il progetto che ho lasciato
alla fine della residenza artistica
all'Atelier A di Apricale
(o lascerò perché lo devo ancora spedire)

GLI APRICANIMALI

una serie di personaggi fantastici
(che rispolverano questo mio vecchio progetto)
ispirati in primis alle peculiarità del luogo
e poi a giochi di parole che da sempre sono
la mia passione...

quindi ecco lassù in apertura lo
"stercorario dei caruggi"
creatura riservata ed introversa,
ha il suo habitat nei piccoli centri abitati.
quotidianamente si dedica con istintiva abnegazione 
al lustro - e all'igiene - del paese




e a seguire il
"gecoratore d'esterni"
creatura estroversa, comunicativa
indubbiamente egocentrica,
amante della parola, del bello e soprattutto 
del suono della propria voce.
gode in particolar modo del tepore della pietra dei castelli





e ancora lo
"scampanarino di Ferragosto"
creatura timida, solitaria e misteriosa
nidifica a medie altitudini, prediligendo i campanili;
si mostra un solo giorno all'anno,
il 15 di agosto, per dar sfogo alla 
propria smodata passione musicale





ed è proprio il caso di dirlo
dulcis in fundo i
"conigli con Rossese"
creature taciturne, schive, a volte malmostose,
vivono appartate in luoghi freschi e asciutti;
eppure, per il puro gusto della loro compagnia,
sono spesso ospiti d'onore di cene e di banchetti

qui di seguito la spiegazione
tediosa e prolissa
delle origini di ognuna delle opere
(saltate pure)

STERCORARIO
ispirato dalla presenza, nei vicoli più fuori mano del paese,
di qualche "lascito maleodorante"
da parte di cagnolini bradi

GECORATORE
il gioco di parole è tra geco
poiché il nome del castello di Apricale è
Castello della Lucertola
e oratore
poiché i quindici giorni che ho trascorso in paese
erano sottesi dagli spettacoli del
Teatro della Tosse di Genova,
per cui ad ogni angolo di strada un palco
e un attore declamante battute;
ho aggiunto "d'esterni" per il bisticcio
con decoratore d'interni, in quanto un geco
per natura decora le pareti di una casa
solitamente dal di fuori

SCAMPANARINO
il campanile di Apricale
il giorno di Ferragosto ha dato spettacolo
con ore e ore di festosi rintocchi
come testimoniato dai residenti nelle vicinanze della chiesa

CONIGLI
il piatto tipico della zona è il coniglio
il vino tipico il Rossese
tutto qua
(buon appetito)

sabato 23 agosto 2014

qualcheAltraCreaturaApricalina









sulla mia parete dell'Atelier pian pianino
si sono moltiplicati gli abitanti

un paio di bimbalberi
una sognatrice pensierosa che cerca la chiave della propria esistenza
(!!!)
un'altra sirena sulla bici del campanile
e là in cima i biglietti da visita
opere uniche realizzate a mano
dal momento che non sono stata
abbastanza organizzata da procurarmene di tipografici
come si dice?
di necessità virtù!

venerdì 22 agosto 2014

natiEvendutiAdApricale








ecco alcune delle creature che hanno avuto origine
durante la residenza
inizio da quelle che lì son nate e che sempre lì
hanno trovato un padrone...

la sirena sulla bici del campanile 
è stata scelta per una nipotina;
giordano 
e giacomo (il bimbo "beatle" con la batteria in testa)
sono nati su commissione delle loro favolose mamme;
la tartaruga astronauta, invece,
è andata in regalo a ettore, fratellino di giordano;
peter pan sulla bici del campanile
era sul muro quando è stato scelto da una giovane coppia simpatica;
il "mostro castoro" è stato adottato da Alessandro, un attore
della Tosse, che l'ha ribattezzato "topo del lunedì";
infine "roberta in attesa" è stata un dono
per Roberta, che gestisce l'Atelier e che ha una pancia abitata
da una bimba, che avrà un nome con la A o con la F o con la Z...

all'appello mancano due opere realizzate a 4 mani,
le mie e di Mara,
con grande soddisfazione, devo dire!,
la prima
commissionataci da Gabriele dell'Atelier
la seconda che serve a me per un regalo
entrambe
coperte ancora per un po' da segreto d'ufficio...

giovedì 21 agosto 2014

ApricaleMonAmour


panorama di Apricale.
Immaginate la musica dell'"intervallo"
chi se lo ricorda è anziano, come me...
:-)
per quindici giorni però sono tornata giovane.
giovane come non ero mai stata, a dire il vero.

ho assaporato una condizione aliena:
ero single, senza prole e artista pura
aliena appunto

Ad Apricale, in provincia di Imperia, 
c'è l'Atelier A, dove gli artisti più svariati
possono insediarsi e fare come se fossero "a casa propria"
in cambio di un'opera, un progetto, un elaborato a tema apricalese.
nelle due settimane centrali di agosto è stato il turno mio
e della mia amica Mara, che padroneggia la mokuhanga.
lavoravamo una di fronte all'altra, agli estremi di un tavolo bianco 
già alquanto vissuto, chiacchierando, scherzando, insultandoci allegramente
come se non fossero passati tre anni dall'ultima volta che ci eravamo viste.
dalla finestra dello studio il panorama era questo


nello studio solo strumenti del mestiere
e nella testa solo il mestiere, nel mio caso l'illustrazione...


devo ammetterlo: me la sono goduta
disegno, bella gente, buon cibo, aria pura e...
una bicicletta sul campanile del paese
e personaggi di Luzzati che si affacciavano dalle finestre del castello
che di nome fa "lucertola" (una fiaba già solo questo)


e a pochi passi un ponte da troll



e tanto altro che, nella mia reclusione artistica, mi sono persa.

ho abbozzato tre progetti prima di giungere a quello definitivo
(gli Apricanimali, creature minime, peculiari di cui parlerò più avanti)
poi ho realizzato disegni su commissione
ho sperimentato le potenzialità della tecnica
(china, ecolina, acrilico, grafite, pastelli...)
fatto passeggiate


assistito alla prima dello spettacolo teatrale
("Scacco Matto", messo in scena dalla compagnia di Genova
Teatro della Tosse nelle vie del paese)
ho pranzato e cenato più volte al ristorante A Ciassa (la piazza)
sorseggiando il bianco frizzantino della casa.

e intanto per dieci giorni marito e figlia a casa da soli
abbandonati a loro stessi
allo stato brado.
non se la sono cavata male però,
mi hanno raggiunta vivi, vegeti, affiatati,
accomunati da esperienze di serate con gli amici, giornate in spiaggia e
per ultimo agriturismo con cavalli e altri animali.

bilancio delle due settimane:
positivo

mi fermo qui
non so che dire di più
ora mi aspetta il ritorno alla realtà, che spaventa sempre un po'

lunedì 18 agosto 2014

partitiPerIlMondo








queste mie "antiche" creature sono partite,
adottate:
ormai cresciute, se ne sono andate...

uno degli effetti della residenza artistica ad Apricale
dove
inaspettatamente
ho anche venduto!

con orgoglio e un po' di apprensione
i miei "bimbi" li ho lasciati andare

Poi dovrò scrivere qualcosa di più 
su questa esperienza all'Atelier A
sulle altre creature adottate
sulla magia del luogo
e delle persone

scriverò,
ma non subito,
perché nel presente
di ritorno a casa, oggi,
ho il mio cuore ancora ad Apricale...

lunedì 4 agosto 2014

I'llWaitForUinApricale


... sono partita per una
residenza artisticA

all'insegna della A:
Apricale (IM)
Atelier A

insieme alla mia amica MarA

due settimane senza marito e senza figlia
(senza famiglia come Remi)
a dipingere, illustrare, creare, sclerare?

due settimane senza la(le) A della mia vita:
Away from Alice (e Andrea)
posso farcela?

sarà di sicuro un'esperienzA

il disegno là in cima non c'entra nulla
perché la residenza, nonostante sia in Liguria,
sarà lontano dal mare,
ma questo avevo...
è una tavola dell'ultimo libro pubblicato in Grecia,
prima che la modificassi su richiesta dell'editore
trasformando due bimbi generici nei due protagonisti del libro.
sono fantasmi digitali, perciò, questi due bimbi
grattati via della tela originale e sovrascritti come dati su un hard disk

sopravvissuti solo qua

buona estate

sabato 2 agosto 2014

laurellata&co



26 luglio
Il periodo è strano.
Mi rendo conto che comincio così tante volte.
Chissà, forse io sono strana....

Ho avuto occasione di disegnare di nuovo
(sto illustrando un altro libro per i greci,
in tutta fretta) e contemporaneamente mio marito
mi trova solare, sorridente, serena...
sarà una coincidenza?

Però piove.
L'estate è insolita.
Va a singhiozzo.
Stamattina c'era
oggi pomeriggio ha lasciato il posto a novembre.
E questa sera ci sarebbe una festa a sorpresa
in spiaggia (nientedimenoché)
chissà se ci sarà davvero.
Nel dubbio il biglietto è fatto:
eccolo lassù.
Ma il vento che frusta la facciata della casa con cinghiate di pioggia
mi fa temere che mi rimarrà in un cassetto...

02 agosto
infatti:
una settimana è trascorsa e questa sera ci riproviamo
splende il sole
solo un nuvolone all'orizzonte per mantenerci in allenamento
per non farci scordare che la tempesta è dietro l'angolo
in agguato

mai abbassare la guardia

(me lo diceva l'altra settimana il fisioterapista
mentre mi trattava una tendinite alla caviglia destra:
"le tensioni cervicali sono dovute alla pressione"
e certe situazioni mi premono addosso come macigni
così come certe persone
e certe decisioni
e certe incertezze
e certe certezze anche)

mia figlia per sfogare la frustrazione proprio questa mattina
ha chiesto una spada per uccidere "mago burletto"
l'entità invisibile che funge da capro espiatorio quotidiano;
speriamo sia una fase...

e nonostante tutto affermo che va bene lo stesso
perché oggi posso scrivere e disegnare
prima che mia figlia prenda una spada e mi uccida...

terapeutico
--------------------
ed ora una finestra sulla vita familiare
per stemperare un po' i toni

un giorno nel passato
supermercato
lei: "mi compri per fare le punture? ai pupazzi..."
io: "no, per fare le punture si chiamano siringhe e le usano solo i dottori"
lei: "ma io sono un dottore"
io: "ah, sì? e quand'è che ti sei laureata e specializzata?"
lei: "mi sono laurellata e specializzata"
io: "quando?, che non me ne sono accorta..."
lei: "adesso"
io: "mah, mi sembra strano"
e poiché mi stavo allontanando dalla corsia delle siringhe
lei: "mi sono laurizzata! mi sono laurizzata!"

genericamente oggi
1. "lo sai che ho imparato a fare la maestra?"

perciò la bimba è plurilaureata, pare
per cui non avrà mai un lavoro in questo paese

2. questo è il periodo del
"più che altro"
e del
"per esempio"

3. papà: "che pizza vuoi?"
bimba: "la pizza alla torta"





mercoledì 9 aprile 2014

c'èUnGioco


uno studente di terza media
uno speciale dal nome speciale, che non dirò,
esibiva oggi sul banco due miniature dipinte di tutto punto.
scriveva un tema ambientato
"in un'epoca in cui i campanelli non esistono"
scrivi "bussarono alla porta" suggerisco io
e in una locanda non meglio precisata un nano e un umano
entrarono ordinando del sidro.
l'umano è sfacciatamente un mago,
il nano chissà...
faccio il giro dell'aula,
altre storie di campanelli suonati
(il campanello è nella traccia)
fioccano le bambine assassine,
i mariti avvelenatori, i killer seriali,
quante disgrazie da un semplice campanello.

torno dal mago e dal nano,
chiacchiera chiacchiera
stanno partendo per una quest,
ma lo studente dal nome speciale non la chiama così,
per ora,
però ci tiene a spiegare: "c'è un gioco...", dice
"che si chiama Dungeons and Dragons"
"sì, lo so"
"lo conosce?" perplesso
"ci gioco tutti i giovedì sera"
pausa lunga
"ancora?", incredulo
dentro sogghigno
ancora, sì
mi mostra il suo set di dadi
mi complimento
e riprendo il giro dei thriller e degli horror

e penso che insegnare a volte valga proprio la pena

mercoledì 12 marzo 2014

tendenteAll'Autodistruzione



sono io
mi autodistruggo da sempre.

se mi si chiede "cosa fai adesso", io come rispondo?
prendo tutti (tutti) gli aspetti negativi della mia attuale esistenza e li squaderno con allegrezza,
e se non ce ne sono abbastanza li invento,
e se fino al minuto prima
stavo dichiarando a qualcun altro (più amato, certo)
persino con fierezza "che soddisfazione!",
alla domanda fatidica
sono solo capace di enfatizzare le ombre,
i risvolti bui, le negatività...
e finisco per dipinger la mia vita
come un horror senza scampo.
e nemmeno me ne accorgo.
lo faccio e basta, per amore di commedia
per drammatizzazione per... tendenza all'autodistruzione
.

ho un'ossessione
quella di non cedere al vanto
(quando lo faccio, poi mi sento in colpa)
e così mi convinco che non ci sia poi molto di cui vantarsi

prendiamo questo fatidico laboratorio
come lo descriverei?
tendendo all'autodistruzione naturalmente

ci sono ragazzi e ragazze che con determinazione da giovani amanuensi
compongono e illustrano
miniano pagine
cesellano versi
e io penso a loro almeno un minuto del mio pomeriggio?
[...]
e poi ci sono loro:
i disfattisti
quelli che non volevano essere qui
quelli che a domanda "come vi sembra questa esperienza?"
rispondono: "noiosa, in questo laboratorio si fanno cose noiose"
che all'inizio della sessione commentavano "queste cose si fanno all'asilo"
e dieci minuti dopo annaspano annichiliti da un foglio di carta
che non sono più in grado di domare, perché troppo superbi per seguire le tue istruzioni,
bene.

a chi penso io durante il mio pomeriggio?
proprio a loro, ai "cattivi"
perché ho una passione per i cattivi,
un'adorazione per i discoli e per i birbanti, apprezzo l'ironia,
lo humor, anche lo scazzo, perché no...
ed è a loro che desidero arrivare, ai cattivi,
perché i buoni apprenderebbero comunque, con o senza di me,
ma sono i cattivi che vanno catturati, come le farfalle con il retino
o come gli orsi grizzly con la tagliola.

Ora però che è pomeriggio
e che, con un discreto mal di testa, sono qui
a riflettere tra me e me, mi domando: ne vale la pena?

l'insegnante, è proprio vero,
è uno di quei mestieri in cui non si può mai smettere di imparare:
si impara dal di sopra dal di sotto si impara dai lati
si impara
se si vuole

io ho imparato questo:
domani mi dedicherò ai buoni
perché anche loro meritano di consumare
un po' della mia energia